di
ANDREA MUCI
Dottore Commercialista e Consulente Finanziario Professionista in Lecce
Dal 1° gennaio 2018 è entrato in vigore l’IFRS 9 (International Financial Reporting Standard 9) denominato “Financial Instruments” che ha sostituito lo IAS 39. Tale cambiamento rappresenta una risposta alla crisi economica del 2008 da parte delle autorità preposte. Con la nuova disciplina contabile, le banche devono effettuare gli accantonamenti non solo sui crediti deteriorati ma anche su quelli in bonis che potrebbero deteriorarsi. Il nuovo principio contabile ha apportato le seguenti innovazioni:
- Una nuova classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, individuando tre categorie contabili in cui raggrupparli1, rispetto alle quattro previste dallo IAS 39 ed introducendo due driver (business model e caratteristica dei flussi di cassa contrattuali relativi al singolo strumento finanziario) per facilitarne la classificazione;
- Un nuovo modello di Impairment degli strumenti finanziari che consente di rilevare le perdite attese lungo tutta la vita degli stessi, passando da un modello di valutazione basato sulle perdite sostenute (Incurred Losses), previsto dallo IAS 39, ad uno basato sulle perdite attese (Expected Losses). Tutto ciò implica necessariamente l’applicazione di metodologie di valutazione del merito creditizio di tipo forward-looking (prospettiche) e non più solo back-ward looking (storiche), per verificare la capacità del prenditore di fondi di generare adeguati flussi di cassa al servizio del debito. L’applicazione del nuovo principio contabile ha un impatto notevole su diverse funzioni delle banche, in particolar modo sulla funzione deputata alla valutazione del rischio di credito della controparte.
- Nuove politiche di copertura (hedge accounting) – opzionali – prevedendo delle modifiche ai criteri di rilevazione delle operazioni di copertura al fine di realizzare un’adeguata rappresentazione in bilancio degli effetti dell’attività di Risk Management.
Focalizzando la nostra attenzione sul nuovo modello di Impairment, è doveroso precisare che le banche classificano in tre stages tutte le posizioni, in funzione del peggioramento della qualità del credito. Ad ogni stage corrisponde un diverso livello di accantonamento da parte della banca.
Al momento della rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono assegnate allo stage 1 (Performing) e si registra una perdita di valore dell’attività pari alla perdita attesa nei successivi 12 mesi (One Year Expected Loss). Nel momento in cui si verifica un significativo incremento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale e la qualità del credito risulta inferiore al livello Investment Grade, l’attività finanziaria viene classificata nello stage 2 (Underperforming). In tal caso si registra una perdita attesa riferibile all’intera vita dello strumento finanziario oggetto d’analisi (Lifetime Expected Loss), stimata con metodologie forward-looking che tengono conto anche di variabili macroeconomiche (Pil, inflazione, tasso di disoccupazione, ecc.). Infine, in una situazione di forte peggioramento della qualità del credito con un’oggettiva evidenza di perdita, lo strumento finanziario viene classificato nello stage 3 (Non Performing) e lo strumento medesimo considerato Impaired. Quindi si calcola la perdita attesa riferibile all’intera vita dell’attività finanziaria (Lifetime Expected Loss), come nello stage 2 ma in modo analitico sulle singole posizioni deteriorate.
Queste modifiche in ambito regolamentare, che hanno un impatto sul bilancio delle banche, devono necessariamente indurre nelle imprese un drastico cambiamento culturale che favorisca una migliore gestione del rischio aziendale e la salvaguardia della continuità aziendale (going concern).
Le imprese sono chiamate a produrre una reportistica forward-looking orientata verso l’esterno per soddisfare le esigenze informative degli stakeholders, in particolare dei finanziatori, coerentemente con il quadro normativo di riferimento.
Alla luce di quanto precedentemente affermato, riteniamo indispensabile che le aziende adottino un comportamento virtuoso ponendo in essere:
- l’adeguamento dei sistemi informativi aziendali;
- l’introduzione di adeguati sistemi di pianificazione e controllo;
- l’implementazione di un puntuale sistema di monitoraggio continuativo del Rating Aziendale;
- la produzione di una reportistica finanziaria e la predisposizione di Business Plan adeguati agli standard degli intermediari finanziari;
- l’adozione delle migliori metodologie di COMUNICAZIONE FINANZIARIA in modo da presentare alle banche la propria situazione come meritevole di un rating soddisfacente con implicazioni positive sul costo del founding.
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- Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato AC;
- Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva FVTOCI;
- Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico FVTPL.